Michele Cimini – C’era una volta un mattatoio – OFF2021

Michele Cimini

C’era una volta un mattatoio


È il marzo 2009 quando l’ex stabilimento del salumificio Fiorucci in via Prenestina 913, periferia est di Roma, viene occupato con lo scopo di risolvere problemi abitativi di molte persone.
Decine di street artists provenienti da tutto il mondo hanno donato le loro opere alla struttura, con l’intento di valorizzarla e salvarla da sgomberi e demolizioni.
Il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove) dona suggestione per aver messo l’arte in un luogo dove anni fa la morte faceva da padrona, per aver messo “il vivere” dentro un museo e viceversa.
Circa 60 nuclei familiari con molti bambini sono riusciti ad occupare questa struttura, grazie al contributo dei Blocchi Precari Metropolitani (organizzazione nata per rivendicare il diritto all’abitare). Italiani, rom, peruviani, ucraini e marocchini sono le etnie che abitano pacificamente il luogo ed i suoi dintorni, bambini e ragazzi sono integrati nella società frequentando la scuola e praticando sport.
Questo è il MAAM, dove per “Altro” si intende la città meticcia in continua evoluzione, come la definiscono gli stessi abitanti, e per “Altrove” l’intenzione di continuare a mantenere le diversità perché sono un valore.
Ad oggi il MAAM è a rischio sgombero perché la proprietà ha denunciato il comune di Roma con richiesta di risarcimento per il danno arrecato dall’occupazione.
La vita del museo e delle persone che lo abitano è sempre più precaria.

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